⊛ [RWD] – Questo pezzo sulla prima edizione del progetto AZX è stato pubblicato su Outpump l’8 aprile 2020. Da qualche settimana circolava una foto di una nuova ZX8000 di Atmos in cui tornava ad essere usata la dicitura AZX per la prima volta in oltre dieci anni e nella speranza fosse in arrivo una nuova edizione del programma di collaborazioni ho pensato potesse essere utile fare un recap dell’AZX originale, un progetto incredibile fin troppo sottovalutato che ha contribuito enormemente a delineare un nuovo modo di fare le collaborazioni con le sneakers. Qualche giorno fa sistemando ho trovato il mio paio di ZX700 x ACU x Clot, le prime dell’alfabeto, e mi è venuta voglia di andare a riprendere questa “guida”, rileggermela e ri-pubblicarla.
Nonostante fosse pieno di release pazzesche, il secondo AZX non ha avuto lo stesso impatto dirompente del primo tra release poco ispirate, pubblico annoiato e il Covid che ha reso complicato tenere una schedule delle uscite. Però questo è un discorso lungo che magari riprenderò poi. ⊛
Gli anni 2000 sono stati un periodo molto particolare per la storia delle scarpe sportive, ricco di eventi che hanno contribuito a plasmare lo Sneaker Game come oggi lo conosciamo. Esattamente a metà di quel decennio adidas ha rivoluzionato il mondo delle collaborazioni con il progetto Consortium, portando agli estremi opposti del mondo il prodotto della creatività di negozi indipendenti che facevano ancora del “Locals Only” un punto di forza e un’ottima chiave per lo storytelling. “The respect is mutual” è la tagline di un progetto di qualche anno prima che legava A Bathing Ape e adidas, ma rappresenta al meglio la “Consortium Era” del marchio tedesco.







Una delle conseguenze dirette del progetto Consortium è stata la collezione AZX, un progetto mastodontico, completamente curato per il brand da U-Dox Creative Agency, che ha monopolizzato la seconda metà del 2008 per adidas: un’intera linea composta da ventiquattro collaborazioni con brand e negozi provenienti da tutto il mondo, ciascuno chiamato a Herzogenaurach per rappresentare una lettera dell’alfabeto, escluse la Z e la X. Per molti degli stores coinvolti è stata la prima vera esperienza con un major brand, per alcuni è stato l’inizio di un cammino nello Sneaker Game che dura ancora oggi, per altri, invece, l’unica occasione per mettersi alla prova.
Come dicevo, lo scheletro del progetto AZX è l’alfabeto: ogni lettera, escluse la Z e la X, viene associata a un collaboratore a cui viene assegnato un diverso modello della linea ZX su cui lavorare per realizzare una Limited Edition. Tra i modelli presenti nella selezione AZX ci sono fan-favorite come la ZX8000 e la ZX9000, classici spesso sottovalutati come la ZX500, la ZX800 e la ZX7000 e modelli che non riceveranno lo stesso amore dei “compagni”, come la ZX90. Le ventiquattro release sono state divise in tre blocchi e distribuite durante gli ultimi sei mesi del 2008: le collaborazioni dalla A alla H sono arrivate nei negozi l’8 agosto, quelle dalla I alla P il 20 settembre, mentre quelle dalla Q alla W il 18 ottobre.
Tra i negozi coinvolti ci sono mostri sacri come Bodega ,Colette, FootPatrol, Patta e Undefeatedma sono stati selezionati anche store più piccoli come LimitEDtitions (Barcellona) e Kendo, negozio di Los Angeles che già nel 2008 proponeva una selezione di sneakers destinata esclusivamente a un pubblico femminile. Tra i brand spiccano HUF e Neighborhood, mentre l’eccezione è per uno storico forum che per molti anni è stato la mecca per gli sneakerhead europei: Crooked Tongues.







L’approccio a livello creativo è stato molto vario: FootPatrol ha deciso di pagare tributo a una colorazione iconica come quella “Aqua” delle ZX8000, GoodFoot ha realizzato una scarpa totalmente ecologica legando i suoi colori alla lettera che gli era stata assegnata (Green e Grey). Alife Rivington Club ha scelto di lavorare sulla ZX7000 per differenziarsi da tutti gli altri partecipanti (unica presente insieme alle Patta), Crooked Tongues ha voluto mantenere intatto lo spirito “sportswear” della ZX9000 (qui il bellissimo video girato per il lancio) e HUF ha utilizzato per la sua ZX500 l’Hickory Stripe tipico delle divise dei macchinisti delle ferrovie pionieristiche che arrivavano nell’Ovest degli Stati Uniti.
A – ACU x Clot ZX800
B – Bodega ZX8000
C – Colette ZX300
D – D-Mop ZX500
E – LimitEDitions ZX800
F – FootPatrol ZX800
G – GoodFoot ZX8000
H – HUF ZX500
I – Icon Stores (N.6 London & N.74 Berlin) ZX700
J – Just Be ZX500
K – Kendo ZX800
L – Livestock ZX450
M – Major ZX600
N – Neigborhood ZX700 Boat
O – Originals Stores ZX700
P – Patta ZX7000
Q – DQM ZX90
R – Alife Rivington Club ZX7000
S – Sneakersnstuff ZX450
T – Crooked Tongues ZX9000
U – Undefeated ZX8000
V – VA ZX9000
W – Wood Wood ZX9000
Y – You! Tambu (Barcelona) ZX700







La lettera Y è stata “lasciata libera” per i fan delle tre strisce e rappresenta la campagna “Y is for You” con cui adidas, in netto anticipo sui tempi, chiedeva agli sneakerhead di collegarsi a un link per sottoporre a una giuria la loro AZX. In palio mille euro e dieci delle duecentocinquanta paia prodotte della sneaker vincitrice. A portarsi a casa la collaborazione è stato Tambu, utente barceloneta che ha realizzato una ZX700 in pelle bianca con dettagli rossi a fare da base allo skyline del capoluogo catalano.
Tutte le sneakers che compongono la linea AZX sono state prodotte in edizione limitata, ognuna con una diversa tiratura e distribuzione. Molte delle ZX parte di questo progetto oggi sono veri e propri pezzi da collezione ricercati dai fan del genere. Tra i modelli che hanno riscosso il maggior successo e oggi sono tra i più desiderati ci sono sicuramente le ZX8000 Undefeated, Bodega e GoodFoot, la ZX7000 Patta, la ZX800 FootPatrol e le ZX9000 Crooked Tongues, VA e Wood Wood.
Tra l’estate del 2019 e l’inizio del 2020 adidas ha iniziato un importante rilancio dei modelli della linea ZX rilasciando una collezione speciale in occasione dei trent’anni della tecnologia Torsion e utilizzando la ZX8000 come protagonista di diverse collaborazioni. Nel febbraio 2020 Hirofumi Kojima, direttore creativo del negozio giapponese Atmos, ha postato sul suo profilo Instagram il dettaglio di quella che secondo molti potrebbe essere una futura ZX8000 collaborativa. Ciò che ha stupito è che su uno dei lacetip è presente la dicitura AZX, mai più utilizzata dopo il 2008. La speranza di molti è che il 2020 possa segnare il ritorno della linea, coinvolgendo magari nuovi negozi e nuovi brand in un progetto che potrebbe riportare nello sneakergame odierno l’esclusività e la creatività delle collaborazioni di qualche anno fa, di cui molti sentono la nostalgia.
EXTRA: The Chassaing & Thaler
L’ultimo e più esclusivo capitolo della linea AZX è la ZX8000 Chassaing & Thaler, un piccolo gioello realizzato a mano con una storia molto particolare. La Chassaing & Thaler nella linea AZX rappresenta le ultime due lettere rimaste libere, la Z e la X appunto, ed è dedicata alle due persone che hanno avuto un ruolo fondamentale nella nascita e nello sviluppo di adidas ZX.
Jacques Chassaing ha iniziato a lavorare per adidas come designer negli anni ’70 ed è responsabile per molti dei modelli ZX three-digits e four-digits e nel 2008 ricopriva il ruolo di Design Concepts Director. Anche Markus Thaler ha iniziato la sua esperienza con adidas negli anni ’70 lavorando direttamente con Adi Dassler e imparando dal fondatore i segreti delle sue scarpe, per poi mettere le sue capacità artigianali al servizio delle tre strisce seguendo per decenni il processo di shoemaking dei modelli sportivi.
Soltanto ventidue paia della Chassaing & Thaler sono state realizzate a mano con materiali premium da Markus Thaler negli headquarters di Herzogenaurach, una per ogni brand o retailer coinvolto nel progetto AZX.
Ognuno di essi ha avuto la possibilità di fare ciò che meglio credeva del paio ricevuto: alcuni sono finiti all’asta, mentre altri sono esposti su qualche mensola o nascosti in qualche storage polveroso, alimentando così la leggenda delle ZX8000 Chassaing & Thaler.